Profumi

I Profumi nella storia

 

Il Profumo 

Il termine profumo proviene dal latino “per fumum”, letteralmente “attraverso il fumo”.

L’origine etimologica  va ricercata nell’utilizzo di alcuni olii ed aromi essenziali, come l’incenso, che venivano bruciati in offerta agli Dei ed antenati ed ancora oggi costituiscono un supporto per la preghiera, per la meditazione come pratica purificatrice in tutti i maggiori culti religiosi.

Non si può datare con certezza la nascita del profumo anche se l’archeologia indica un utilizzo dei profumi in tempi antichissimi che da uso religioso diventa ben presto strumento di seduzione e cura del corpo.

Durante scavi a Pyrgos, nell’ isola di Cipro, sono stati rinvenuti reperti (risalenti al 2000 a.C.) di una fabbrica adibita alla produzione dell’olio di oliva ed al suo impiego nei settori cosmetico,  medico-farmaceutico e tessile e la varietà delle essenze messe sul mercato era decisamente ampia per quei tempi: mirto, lavanda, cinnamomo, rosmarino,origano, alloro,coriandolo, prezzemolo, mandorla amara, camomilla ed anice.

Il nostro percorso nella storia del profumo inizia con l’antico Egitto, dove troviamo la prima vera testimonianza del suo utilizzo

A cura di Annarosa Anzile e Corrado Bidoia.

 

Bergamotto

il profumo di Vittorio Amedeo II

 

“Correva l’anno 1666 allorquando nasceva a Torino il Duca di Savoia Vittorio Amedeo II incoronato successiva 1713,  primo Re Sabaudo, Re di quella Sicilia da cui egli porto con se a Torino il grande architetto Juvarra, la corona reale, ma anche le sue amate piante di bergamotto. Piante che, conservate in grandi fusti di terracotta, ornarono poi i leggendari giardini del Duparc vanto della Reggia di Venaria Reale. Vittorio Amedeo, infatti, amava molto il profumo dell’ essenza di bergamotto, ricavata dalla corteccia di questo frutto, profumo che da sempre usava quale rinfrescante sul campo dopo ogni battaglia e che era solito donare ai suoi ospiti”

All’inizio dell’inverno tutte le piante che ornavano i giardini della Reggia venivano ricoverate nella “Citroniera serra Juvarriana”.

Piante Bergamotto e Agrumi nella Citroniera Juvarriana

 

La Rosa d’Orléans

fragranza dei giardini della Reggia di Venaria

 

Anna Maria d’Orlèans, prima Regina di casa Savoia, sposò nel 1684 Vittorio Amadeo II.

A questa leggiadra e importante figura femminile fu dedicata un’intensa produzione e coltivazione di rose che ornavano gli splendidi giardini della Reggia.

Com’è noto i Giardini della Reggia di Venaria Reale – concepiti da Amedeo di Castellamonte, poi trasformati dal Garove e dallo Juvarra – riunivano e riuniscono tutto lo scibile umano in fatto di giardini, di rose, di fiori e di piante ornamentali.

Con il Restauro della Reggia Venariese sono stati infatti ricomposti tutti gli impianti scenografici barocchi del passato.

Passiamo cosi’:

Dal giardino all’Italiana  del Parco Basso con il Partèrre delle grotte,vera scultura verde ad anfiteatro greco;

Al Giardino alla Francese  con il suo Partèrre de Broderies – o ricamo a fiori – e con la sua lunga Allea d’Ercole che termina nel tempio di Diana.

Al Giardino all’Inglese con prato a raso, bordato da una ghirlanda di Rose “Marie Pavié” e circondato da un superbo pergolato in cui ci si inoltra lungo vere e proprie gallerie di rose rampicanti “Alberich Barbier”.

 

 

Oggi il Profumo de “La Rosa d’Orleans” ricorda tutti questi giardini e ne immortala la loro fragranza.