Pesta del Tabacco

Mulino Galleani per la Pesta del Tabacco a Venaria Reale

(Mulino realizzato da Giovanni Girolamo Galleani)

Fu il Duca di Savoia Carlo Emanuele II (1634 – 1675) a dare grande impulso, in Piemonte, allo sviluppo delle manifatture di seta. Questa attività si sviluppò sopratutto in conseguenza della fastosa vita di corte introdotta, a Torino, dalla Madre dello stesso Duca – Maria Cristina di Francia – la Prima Madama Reale.

Ne consegue che, nel Ducato Sabaudo, la domanda di raffinati articoli serici venne sempre piu’ crescendo, anche grazie ai numerosi balletti, tornei e feste teatrali che si moltiplicavano nelle Residenze Ducali e nelle Piazze Cittadine promossi, proprio, da Madama Reale e dalla sua “Grandeur” Francese.

Famoso fu il Balletto, di Filippo D’Agliè, “La Fenice ritrovata” ove tre putti alati – danzando – filavano “simbolicamente” serici stami (fili di seta per l’ordito e la trama del tessuto).

Carlo Emanuele II – pertanto – su imitazione di Luigi XIV Re fi Francia, che aveva grandemente sviluppato le manifatture seriche Francesi, chiamò da Bologna – a Torino – l’esperto di seta Gianfrancesco Galleani che realizzò a Torino / Borgo Dora un Primo Mulino da seta azionato ad acqua (1664 / 1668) e poi:

. A Venaria Reale – nel 1670 – il Primo Mulino da seta cittadino: il molto innovativo Museo Galleani

A questo proposito si precisa che – in Francia – l’ispiratore della Rivoluzione serica fu opera di Jean Baptiste Colbert, Ministro e Restauratore delle Finanze di Luigi XIV, mentre – in Piemonte – fu opera di Gianbattista Truchi, Ministro delle Finanze di Carlo Emanuele II e direttore della Venaria. Il Truchi è ricordato come il “Colbert del Piemonte”. Un’altra novita’ fu che il Mulino da seta Venariese integrò, cioè comprese, tutte le lavorazioni della seta:

. La trattura (che consiste nello svolgere e trarre il filo da seta del bozzolo) e poi

. La filatura / torcitura nonchè . La tessitura / tinitura

Nel 1671, morto Gian Francesco Galleani, gli subentrò – a Venaria – il figlio primogenito Gian Girolamo Galleani il quale, nel 1676 – 77, costruì un nuovo Setificio a Caraglio (presso Cuneo) ed acquistati i feudi di Barbaresco e Canelli potè fregiarsi del titolo di Conte.

Infine ampliò l’impianto di Venaria, per cui a inizio 700, “acquistò il follone situato nella sottostante depressione alluvionale del torrente Ceronda, nel quale collocò quattro ruore per la triturazione del tabacco” (dando origine ad un Mulino per la pesta del Tabacco). 1)

Ecco, ora noi siamo qui in questo Mulino Pesta del Tabacco, appendice del Mulino da seta Galleani, ove si praticava – per l’appunto – la triturazione del tabacco

  1. Testo tratto da “L’Antico Filatoio della Seta a Venaria ” di F. Manetta – Edizioni Consorzio Arca, Torino

Venaria Reale – Veduta degli edifici sulla riva destra del Ceronda.

Da sinistra :

“Pesta del Tabacco”, “ex Filatoio Galleani” e “Castelletto Scaravetti”