Brevi Cenni Storici
La Reggia di Venaria Reale è parte integrante del complesso delle residenze di corte che circondano Torino e che va sotto il nome di “corona di delitiae”.
Nel 1997 l’UNESCO, nell’ambito delle sue attività culturali, ha dichiarato tali Residenze Patrimonio dell’Umanità.
La Venaria Reale fu concepita nel Seicento come l’espressione architettonica più prestigiosa del piccolo ducato sabaudo destinata a porsi, per grandiosità ed imponenza, a diretto confronto con le più importanti regge europee di fine Seicento. Il maestoso complesso fu voluto, ideato e realizzato dal duca Carlo Emanuele II di Savoia, che scelse quale area edificabile il sito di Altessano Superiore; l’opera fu progettata e diretta dall’architetto Amedeo di Castellamonte a partire dal 1663, quale “Reggia di Piacere e di Caccia”, un UNICUM.
L’intero impianto rispecchiava ed esprimeva la concezione dello Stato assoluto, tanto da divenire, ben presto, modello architettonico anche per altri interventi realizzati nelle corti europee (Versailles) nel corso del Settecento.
Nel Borgo, contestualmente alla costruzione della Reggia, viene realizzato, nel 1670, il Mulino da seta Idraulico “Galleani prototipo dell’unita’ Mulino Setificio che diffuse la lavorazione della seta in Piemonte e poi in Europa.
Il cantiere riprese nel 1716 ad opera di Filippo Juvarra, architetto messinese, raggiungendo il massimo ampliamento con la realizzazione della Cappella di Sant’Uberto, della Citroniera e Scuderia Grande e della Galleria Grande. Nella seconda metà del Settecento gli interventi commissionati dal re Carlo Emanuele III, vennero ripresi da Benedetto Alfieri, ed infine, tra il Settecento e l’Ottocento, dagli architetti Piacenza e Randoni che cercarono un nuovo arredo interno degli appartamenti.
Dopo il periodo napoleonico – durante il quale Venaria, invasa ancora una volta dalle truppe francesi (1797), fu irreversibilmente danneggiata e spogliata. Il complesso fu declassato da residenza della corte a Regio Demanio Militare.
Dal 1814 al 1945 un secolo e mezzo di storia militare segna un periodo importante per la Reggia e il Borgo di Venaria:
- nel 1818, presso il Palazzo dei Principi di Carignano, nasce la Regia Scuola di Veterinarianota come Infermeria Quadrupedi
- nel 1823, la Regia Scuola Militare venne sciolta. Nel 1848 e ricostruita a Pinerolo come Scuola Militare di Cavalleria. La Regia Scuola Veterinaria e il Real Collegio di Venaria Reale passano alle dipendenze del Ministero della Guerra
- 8 Aprile 1831, nasce a Venaria il “Reggimento Artiglieria a Cavallo“, dette “Batterie a Cavallo”, Corpo che abbina l’Arma di Artiglieria con le Armi a Cavallo con la firma delle Regie Patenti da parte della Regina Maria Cristina
I Militari di stanza a Venaria Reale nonchè i cavalli a dimora nelle Scuderie della Reggia Venariese hanno sempre avuto un ruolo primario nelle battaglie che videro protagonisti i Savoia.
Nei primi decenni del Novecento la Reggia cominciò ad essere dismessa e abbandonata dai militari. Tale abbandono comportò un veloce e irreversibile degrado, raggiungendo il culmine dopo il secondo conflitto mondiale, a causa degli atti di vandalismo commessi dagli stessi abitanti del borgo, dando quell’aspetto di un rudere, saccheggiato e depredato di ogni suo bene, che versava in precarie condizioni statiche, finchè non passò gradualmente, a partire dal 1936, dai militari al Ministero del Beni Culturali che provvide a semplici opere di manutenzione straordinaria al fine di evitarne il crollo.
Dopo il buio la Luce
Un primo consistente intervento di restauro fu realizzato nel 1989 a seguito dello stanziamento speciale previsto dai fondi FIO (Fondi di Investimento Occupazionale).
L’intervento di valorizzazione si concretizza nel 1994 con l’avvio di un restauro programmato di ampio respiro utilizzando i residui dei fondi FIO e stanziamenti da parte del Ministero per i Beni Culturali.
Proprio a seguito di quanto iniziato, nel 1999, vengono stanziati fondi da parte della Comunità Europea che permisero l’apertura al pubblico di un primo percorso di visita avvenuto nel 2007. Intanto i cantieri hanno avuto un prosieguo completando il restauro di tutto il complesso che copre una superfice di circa 240.000 mq. e di circa 800.000 mq. di giardini e parco, proseguendo l’opera di restauro anche nel vicino Borgo Castello della Mandria, la cascina Medici del Vascello, la Villa ai Laghi, la cascina Rubianetta e i recuperi di terreni abbandonati ora trasformati in parco e giardini, aree di parcheggio con interventi di bonifica idraulica e messa in sicurezza del torrente Ceronda.